Geomanzia, 35x20x140 cm, marmo, terra, bonsai, dettaglio, 2019
Geomanzia, 35x20x140 cm, marmo, terra, bonsaimuseo studio Francesco Messina, 2019
geomanzia
su due basi speculari in legno si stagliano esagoni in marmo di carrara contenenti due aceri le cui radici affondano nella terra contenuta all'interno, il tutto si sviluppa su una base di intagli geometrici ispirati alle mappe dei giardini all'italiana
alla base della progettazione di queste realtà c'è una sorta di diagramma magico che prevede, proprio come per i giardini all'italiana, il posizionamento delle piante in determinati contesti geometrici nel tentativo di comunicare con il cosmo e di convogliarne le energie. Ogni segmento del giardino simbolico seicentesco è concepito come microcosmo e viene delimitato per non dissipare gli influssi "magici" che la geometria sacra canalizza e contiene.. Così le geomanzie connettono il tellurico all'astrale in una forma in costante mutamento. Nel tempo le radici e il marmo si modificano a vicenda, così come i monumenti e le architetture del passato vengono lentamente corrose dalla natura. Il marmo, simbolo per eccellenza del potere temporale, rappresenta ciò che rimane di noi come cultura e come società, le nostre mappe, i monumenti e i cimiteri, le linee marcate che utilizziamo per razionalizzare il mondo e delimitarne la forma, e il loro lento decadimento. in Geomanzia il fluire organico della materia viva altera costantemente i limiti statici della geometria in un costante ma quasi impercettibile gioco di forze.